Oggetto dell’intervento è il Piano Nobile del Palazzo del Mutilato, collocato nel centro storico di Ravenna, in cui al primo piano, accessibile da Via IX Febbraio n. 1, vi è la presenza della Sala dei Mosaici.
L’immobile possiede un vincolo indiretto ai sensi del DL 42/2004 art. 128, c. II (D.M. 03/06/1947 L. 1089/39 art21), risulta quindi necessario richiedere Autorizzazione per l’esecuzione di opere e lavori sui beni culturali alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini.
Prima di soffermarsi sugli interventi che si intendono realizzare all’interno dell’immobile ospitante la Sala dei Mosaici, si precisa che la fase di progettazione ed edificazione del Palazzo del Mutilato è da individuarsi a cavallo degli anni Trenta e Quaranta del Ventesimo Secolo.
Nell’aprile del 1940 inizia la fase di realizzazione delle decorazioni interne al Palazzo, che viene portata a termine l’anno successivo; quattro sono i pannelli musivi che si possono ammirare all’interno del grande salone sito al piano primo del palazzo, rappresentanti la Grande Guerra, la Guerra d’Africa, la Guerra di Spagna e, per ultimo, Giulio Cesare a cavallo che varca il Rubicone.
I primi tre vennero realizzati, sui cartoni di Giovanni Majoli, da Renato Signorini, Werter Focaccia e Libera Masiani, il quarto fu opera dei mosaicisti Antonio Rocchi ed Ignes Morigi, sulla traccia del cartone di Anton Giuseppe Santagata.
Quanto si intende realizzare al piano primo del palazzo, e sulla scia di quanto previsto nella pratica di restauro dell’intero edificio del 10/07/2000 Autorizzazione n. 1339, P.G. 33471/1999 del 23/08/1999, Nulla Osta della Soprintendenza n. 6103 del 27/04/2000, nella quale si destinava l’intero piano “...ad attività che possano valorizzare l’ambiente di grande suggestione rendendolo fruibile anche ad un pubblico esterno. Verranno qui ad insediarsi molto probabilmente attività pubbliche legate all’ambito culturale e dell’università.”, è proprio la valorizzazione di un ambiente importante per la scena culturale locale, da tempo passato in secondo piano.
A tal proposito, ciò che viene proposto per rianimare questi spazi attualmente vuoti è di convertirli in ambienti polifunzionali per la promozione di servizi culturali, restando quindi nell’ambito dei servizi privati Spr7, definiti dal RUE come Servizi culturali ricreativi e per lo spettacolo; infatti, la sala di maggior prestigio potrà diventare sala da te, per ospitare il pubblico curioso di ammirare le grandi tavole musive che vi alloggiano, ma anche una elegante sala convegni. I generosi spazi consentono di ampliare tale proposta con servizi annessi, quali :
- una libreria di appoggio alla sala espositiva;
- una sala che all’ occorrenza potrà essere utilizzata come sala per buffet per eventi, in cui sarà prevista la presenza di un catering esterno;
- una cucina di appoggio al catering, per la piccola somministrazione di cibi e bevande;
- una dispensa collegata alla cucina;
- servizi per il personale.
Si prevede, pertanto, l’inizio di una attività di somministrazione alimenti e bevande esercitata congiuntamente ad attività principale; trattandosi di esercizio per la piccola ristorazione, classificato nel vigente Regolamento d’Igiene Comunale come Tipologia 2, con locale per la somministrazione avente superficie < 100 mq, non risulta necessario dotare l’immobile di un secondo servizio igienico a disposizione del pubblico. Rimangono pertanto invariate le attuali dotazioni igieniche che contano un bagno, che sarà destinato al personale, un bagno disabili fruibile dalla clientela, e un antibagno dotato di lavabo.
Invece, nell’ipotesi di ospitare eventi quali convegni e meeting, si precisa che la capienza della sala non supererà mai i 99 posti a sedere.
Per concretizzare tale progetto risultano necessarie alcune opere interne, di seguito elencate:
- cambi di utilizzo dei vani di metratura minore, da sala ad accoglienza, da sala a dispensa, da ufficio a cucina, da vano tecnico a spogliatoio per il personale;
- la cucina sarà dotata di un attacco dell’acqua, di uno scarico per lavastoviglie, di uno scarico a parete per odori e vapori da cottura prodotti da fuochi a induzione;
- realizzazione di una parete in cartongesso per delimitare la scala che collega la dispensa al vano scala dell’ala Est del Palazzo del Mutilato. La scala sarà comunque accessibile, dalla dispensa, attraverso una porta, in modo da rendere autonomo l’accesso alla zona cucina e dispensa senza così interferire con le attività principali del Salone dei Mosaici;
- trasformazione, in misura ridotta, degli impianti idrico-sanitario ed elettrico, per adeguarli alle nuove esigenze di progetto, convogliando le nuove linee in quelle esistenti nel blocco servizi. Il raccordo avverrà attraverso i muri perimetrali esterni dal lato del terrazzo non praticabile.
A completamento dell’ipotesi di progetto si prevede la valorizzazione dell’illuminazione artificiale della sala attraverso un progetto illuminotecnico sviluppato con l’intento di preservare le caratteristiche salienti dell’ambiente. Quanto si intende realizzare è l’installazione di tre punti luce lungo l’asse longitudinale della Sala dei Mosaici, equidistanti tra loro e in corrispondenza delle tre tavole musive esposte a Nord-Est; questi si articolano in una struttura interna a raggiera in metallo verniciato di colore bianco opaco, completo di lampade globo LED per un totale di 22800 lumen a sospensione, e un paralume 100% lana (diametro 250 cm per un’altezza di 100 cm) composto da doppio telaio in metallo. Il colore scelto è un color sabbia, particolarmente adatto per trasmettere calore ad un ambiente reso freddo dai materiali che lo rivestono.
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